Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Informatica
Riassunto della Tesi di Laurea : Reti di Petri Gerarchiche (A.a. 1991/92)
Candidato : Paolo PASTERIS
Relatore : Prof. Piercarlo GIOLITO
Corelatore : Dr. Giuseppe BERIO
La proposta delle Reti di Petri risale al 1962 ed a tutt' oggi risulta essere un attivo settore di ricerca sia teorica che applicata, grazie soprattutto alla caratteristica di eseguibilità posseduta da questi formalismi. A partire dalle prime formulazioni di reti di tipo elementare, per le quali sono disponibili metodi analitici per l' analisi delle proprietà sistemiche, si è evidenziata la necessità di poter disporre di strumenti che potessero modellare sempre meglio situazioni reali come la verifica di protocolli di comunicazione, il progetto di sistemi operativi ed hardware, ecc.. Inoltre lo studio di sistemi complessi ha sempre richiesto lo sviluppo di strumenti che consentissero di lavorare su parti selezionate di un sistema in esame, potendo trascurare i dettagli presenti complessivamente.
Fra le proposte più interessanti offerte da questo settore si considerano soprattutto le reti Predicato/Transizioni ed una loro generalizzazione in quelle Colorate (CPN), arricchite però con strumenti di strutturazione (in particolare gerarchica) in grado di rispondere ai requisiti precedenti.
Lo scopo della tesi è stato quello di valutare l' introduzione di alcuni costrutti gerarchici all' interno di reti ad Alto Livello, giungendo ad una definizione formale di R.d.P. Colorata Gerarchica.
Successivamente è stato affrontato il problema della reinterpretazione o riconversione di questi concetti all' interno della metodologia PSI (Progetto dei Sistemi Informativi), la cui caratteristica fondamentale è quella di disporre di un modello in grado di integrare la descrizione statica e dinamica dei dati provenienti da una qualunque realtà, ottenendo contestualmente anche un prototipo eseguibile.
In particolare ogni costrutto è stato analizzato inizialmente in modo intuitivo (grafico) e quindi ne è stata fornita la semantica in modo operazionale, stabilendo cioè una traduzione nel formalismo delle reti non gerarchiche. Questo approccio ha consentito di rilevare la presenza di un effettivo incremento della potenza espressiva imputabile al costrutto di "transizione di invocazione".
Infine è stato affrontato il problema della consistenza in ambito gerarchico. Infatti già a livello di reti non gerachiche sono note delle regole di integrità dinamica, le quali stabiliscono dei vincoli, verificabili staticamente, grazie ai quali le routine di una rete PSI possono dirsi "ben formate".
Nella tesi è stato riconsiderato e dimostrato il teorema relativamente ai costrutti gerarchici introdotti e sono stati precisati e valutati i vincoli necessari a garantirne l' applicabilità.
Resta ancora aperto il problema dell' implementazione di strumenti automatici di editing e soprattutto di simulazione per modelli gerarchici, mentre sono già stati avviati diversi tentativi di integrazione di questo strumento con formalismi già esistenti; in questi casi le reti gerarchiche sono utilizzate come strumento formale intermedio tra la fase di specifica iniziale e la generazione di applicazioni eseguibili.