Studio con metodo simbolico della gittata, con attrito e con p = 1 e p = 2.

Obiettivi:     come varia il moto del grave al variare del coefficiente k (γ = k · m), cioè aumentando o diminuendo l'attrito?
        il grave impiega più tempo a "salire" o a "scendere"?
        qual'è l'angolo α per cui è massima l'altezza raggiunta dal grave?
        e qual'è l'angolo α per cui la gittata è massima?


Per raggiungere l'obiettivo verranno sviluppati i seguenti punti:

1) scrittura delle equazioni del moto e delle condizioni iniziali;
2) risoluzione delle equazioni differenziali col metodo simbolico;

[Graphics:../Images/index_gr_677.gif] [Graphics:../Images/index_gr_678.gif] [Graphics:../Images/index_gr_679.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_680.gif] [Graphics:../Images/index_gr_681.gif] [Graphics:../Images/index_gr_682.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_683.gif] [Graphics:../Images/index_gr_684.gif] [Graphics:../Images/index_gr_685.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_686.gif] [Graphics:../Images/index_gr_687.gif] [Graphics:../Images/index_gr_688.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_689.gif] [Graphics:../Images/index_gr_690.gif] [Graphics:../Images/index_gr_691.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_692.gif] [Graphics:../Images/index_gr_693.gif] [Graphics:../Images/index_gr_694.gif]
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11) studio dell'altezza raggiunta dal grave al variare dell'angolo α di partenza;
12) studio della gittata la variare dell'angolo α di partenza.

[Graphics:../Images/index_gr_698.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_699.gif]
p = 1

Le equazioni differenziali del moto di un corpo in campo gravitazionale e tenendo conto dell'attrito dell'aria possono essere scritte, sotto forma scalare:

[Graphics:../Images/index_gr_700.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_701.gif]

Se si definisce il coefficiente di attrito γ come prodotto di k · m, le equazioni non dipendono da m e quindi possiamo scrivere:

[Graphics:../Images/index_gr_702.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_703.gif]
p = 2

In questo caso, invece, le equazioni differenziali del moto di un corpo in campo gravitazionale e tenendo conto dell'attrito dell'aria possono essere scritte, sotto forma scalare:

[Graphics:../Images/index_gr_704.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_705.gif]



Stabiliamo le condizioni iniziali che sono ovviamente le stesse in entrambi i casi: supponiamo che l'origine del  sistema di riferimento non coincida con il punto da cui il proiettile è lanciato ed in particolare che questo sia lanciato da un'altezza di 100 m, ed indichiamo con α l'angolo di gittata e con v0 la velocità iniziale.

[Graphics:../Images/index_gr_706.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_707.gif]

Introduciamo il comando DSolve che ci permette di risolvere l'equazione differenziale che stiamo considerando. Richiede però di unire le condizioni iniziali (ic) all'equazione del moto (operazione portata a termine con il comando Join) e di indicare le variabili dipendenti x(t), y(t) ed indipendenti t. Il risultato, sotto forma simbolica (analitica) in questo caso,  è una lista (o vettore) in quanto il moto è in 2D. Si noti anche la differenza dopo l'utilizzo del comando Simplify.

[Graphics:../Images/index_gr_708.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_709.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_710.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_711.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_712.gif]
[Graphics:../Images/index_gr_713.gif]

Come si può vedere, il comando DSolve non riesce a risolvere il sistema di equazioni differenziali nel caso di p = 2. Per procedere alla risoluzione, introduciamo un altro comando: NDSolve. A questo è però necessario passare tutti i parametri e le costanti presenti nell'equazione e anche il range in cui lavorare, perchè esso non trova la soluzione dell'equazione differenziale, ma una sua approssimazione sotto forma di una InterpolatingFunction.


Converted by Mathematica      May 26, 2003