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Esempio

 

 

 


: Interpretazione del turno T1 nell'Esempio 1a

Mostreremo come il nostro modello opera interpretando l'Esempio 1a (sezione 3) dal punto di vista di B (il sistema), che riceve in input le parole di A. L'interpretazione di T1 inizia dal fatto che A ha scritto una stringa di caratteri ("Do(A, "Utterance-act(A, B, "Vorrei il pass per ..."))"), che e` il nucleo di PSM1 (Figura 2). Il processo di riconoscimento esamina la libreria di PS verso l'alto: A ha eseguito un "Utterance-act" per generare un atto locuzionario ("Try-execute(A, A, Locutionary-act(A, B, want(A, give(B, A, pass))))"). L'espansione di PSM1 con "Locutionary-act" e` condizionata dal fatto che si riesca a trovare un "significato" della stringa in input (restrizione nella decomposizione di "Locutionary-act"). L'atto locuzionario e` interpretato come "Surface-assertion" e, risalendo nella libreria, come "Statement" (vd. SAM1). L'affermazione e` interpretata come modo indiretto di chiedere al partner di dare un pass ad A ("Try-execute(A, A, Request(A, B, give(B, A, pass)))"). Poiche` A ha "cercato di eseguire" una richiesta, ne vuole gli effetti: cioe`, condividere con B che ha come intenzione comunicativa il goal che B gli dia un pass ("SH(A, B, Cint(A, B, Goal(A, done(B, give(B, A, pass)))))" nel SAM). La richiesta e` interpretata come tentativo di indurre B ad eseguire l'azione di dominio coinvolta ("Get-to-do(A, B, give-pass(B, A))" in PSM1). Quando B riconosce l'intenzione di A di fargli eseguire "give-pass", identifica anche le precondizioni ed i vincoli dell'azione (vd. la loro istanziazione in DM1). L'inferenza successiva ("Do-act(A, A, have(A, pass))", espansa ulteriormente in PSM1 con "Satisfy-cond(A, A, have(A, pass))"), modella il ragionamento che, se A vuole che B esegua "give-pass'', deve volerne gli effetti: "have(A, pass) auth-laboratories(A)"; questa inferenza e` rappresentata nell'azione di PS "Do-act" (vd. Figura 1, in cui "Do-act" ha la restrizione: "g=eff-of(act)"). Il fatto che A voglia avere il pass e` interpretato come passo di un piano "Try-execute" sull'azione "use-computer", una delle cui precondizioni e` avere il pass.

Cosi come la frase di A e` stata analizzata dal punto di vista di B, lo stesso processo deve essere eseguito da A per interpretare la risposta di B (T2) e legarla al CM che A ha generato in T1. Dall'interpretazione di T2 (e collegando la frase alla precedente richiesta di un pass), A capisce che B vuole conoscere il valore di verita` di una delle precondizioni di "give-pass". Quindi, A inferisce che B cerca di eseguire l'azione per essere cooperativo. La complessita` di Figura 2 mostra che il sistema (B) fa molto lavoro per identificare le intenzioni di A a questo livello di dettaglio. Tuttavia, una conoscenza cosi profonda permette di adottare molti comportamenti cooperativi diversi: nel turno T2 dell'Esempio 1a, B cerca di eseguire "give-pass"; ma, data la sua conoscenza sulle intenzioni di A, B puo` pensare che la mossa successiva di A sia controllare l'altra precondizione di "use-computer": "working(computer)". Quindi, e` possibile modellare la reazione alternativa di B in T2'', Esempio 3.



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Guido Boella Dottorando
Thu Oct 31 15:11:43 MET 1996